Rin Tin Tin, Tin Tin e l’Estate perduta

Pagina bianca, pagina dell’estate perduta, pagina bianca della primavera ingannevole, un tempo menava tedeschi in camper, oggi vairus volatili; oggi mena alla romana noi uomini del prima.

Pagina della Natura che con semplicità ribadisce la propria supremazia, su noi vili viziati terrorizzati, a gambe levate dal panico, senza distinzioni senza distinti levrieri, fuggiamo in rotta senza rotta, in disordine sparso, senza semi. Rintanati isolati isolanti, monadi auto recluse, illuse, senza essere pie, di meritare e ottenere salvezza e redenzione.

Pagina bianca dell’Estate non trovata, non pervenuta, mancata, non rinvenuta, per sua volontà, nostra distrazione distruttiva, niente partenze demenziali scoglionate, niente vacanze massificanti sempre esclusive, elusive senza dubbio.

Estate perduta, estate dannata, ottima annata, chi ha perso cosa?

Qualcuno ritroverà – forse i Goonies ispirati da Cindy Lauper – qualcuno tornerà, forse un nuovo Odisseo, magari Lessie fidanzata con Rin tin tin , mentre Tin Tin indaga sul mistero della sparizione del volto nascosto di Selene.

Pagina senza Estate a renderti arida, senza temi né memorie delle ferie d’Augusto a inchiostrarti di fole, folate di bugie e fantasie, senza meravigliose Lucertole e Lucciole, senza interminabili meriggi, nei quali affogare in caldissimo abbacinante abbraccio, senza più soffocare perire in quel tedio madido che oggi – così è se ci appare senza appartenerci – miraggio miracoloso di briciole di felicità.

Illusoria illecita illudente, bramata amata distrattamente perduta.

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