Pagina del mistero, autorità, miracolo sul Mediterraneo.
Eccessivo, per una sola pagina, per un solo uomo, per una missiva virtuale ad un mondo virtuale.
Né Sansone calvo, né Achille tallone debole doppiato dalla Tartaruga della Tortuga, né Socrate senza dose quotidiana di cicuta politica, potrebbero soccorrere, correre in ausilio, ausilio cagione infine di esilio visibilio vituperio delle genti.
Fedor illuminato sulla via del delitto del castigo, della dannazione delle condanne in remoto remote in contumacia in dacia siberiana sperduta, ci rivela che il cuore dell’uomo non è solo la nostra preziosa pompa ematica, ma – imprevedibile a dirsi nelle chiacchiere delle fetide bettole – un campo di battaglia, sul quale il diavolo (povero o plutocrate caduto in un cratere di abiezione perdizione obiezioni alla Legge) si batte senza esclusione di colpi bassi fendenti fiondanti feroci sciabolate di taglio contro Dio; beato chi ha fede perché con mente serena e anima leggera sfiderà avversità immani inumane senza appigliarsi con le mani a comodi fatui furbeschi imbrogli per sottrarsi.
Uscire dalla classe nella stagione delle foglie danzanti scricchiolanti morenti; camminare nella Natura respirare aria fredda, umida brina, osservare annotare formulare pensieri, possibilmente originali, impressioni non solo a e di settembre, inspirazioni ispirazioni emozioni non catalogabili su bazar digitali: nella campagna – trovandone ancora ove e se possibile – meglio: luce incomparabile, se il Paradiso esiste questa sarà la vera vita, la vera energia che ci nutrirà, caleidoscopio di colori non programmabili dall’Algoritmo supremo, interazioni minime impercettibili essenziali fenomenali.
Scopri chi ha visitato il tuo profilo greco, è perfetto, anche se – ci tengo a ribadirlo senza badile e senza polemica ideologica – il naso è solo mio tutto mio e se permettete (altrimenti non ci arrabbiamo, ma la sostanza resta uguale e trasformabile) lo gestisco io.
‘Id orao videre’, se vedo con gli occhi (della mente o con il terzo?) mi nasceranno idee nel cervello? La mia testa è una galleria fotografica, un cinema, un teatro – tutto chiuso a tripla mandata, da From Disco to Disco a From(m) Lockdown to Lockdown – o le immagini conservate sono di provenienza esterna aliena iper universale? Idiota è un Id con la Iota? Lo sono in modo consapevole dopo opzione indigena indotta endogena? Lo diventa chi lo fa o chi nasce con predisposizione genetica? Un romanzo un racconto un racconto lungo un romanzo breve da dove nascono davvero e soprattutto è meglio scriverli dall’incipit dall’epilogo da una caterva da un coacervo (Viva il Cervo) da un concentrato di personaggi, di situazioni di stimolazioni indefinibili?
Se la Vita è, ovunque, quella vera è dentro o fuori di noi? Siamo uomini in solitudine o solo in branco e siamo o possiamo aspirare a diventare migliori, a raggiungere il vero coronamento esistenziale terrestre con corona invisibile intangibile in gruppo sociale o in estatica ascetica ascensionale isolata beata belata solistiziatudine? Solistizio Elio stazionario ma si riprenderà e si riappacificherà con l’Equatore, mentre noi guariremo dalla nostra attitudine deviante che non sazia atrofizza insozza incrosta mente e anima.
Corto intendimento, fiato corto, lignaggio ligneo: vivere fuori dalla buona società – ne sussistono, al dunque (Al Dunque, mai colto sul fatto, incastrato per qualunquismo)? – costa l’ignominia, la pessima fama di rozzo, ignorante, scimunito, zotico.
Se idiotes in greco antico erano coloro che sono privati – di cosa, da chi? – la proprietà privata, senza allusioni, deve considerarsi idiotica caotica osmotica?
Lo sapevate tutti che Pier Paolo era un adepto fanatico adoratore della dea Eupalla? Un raffinato intellettuale che scriveva raffinate analisi poetiche del calcio sul calcio sulle gesta e soprattutto sulle figure dei calciatori; Bulgarelli Rivera Riva sarebbero stati ottimi interpreti non solo sui campi d’erba e fango o su quelli assolati e polverosi. Giocava correva inventava da ala destra con una sviluppata parte mancina del cervello; non esiste solo la solitudine del portiere, anche l’ala ne soffre perché è dentro il meccanismo di gioco, ma di lato; dà respiro ha una visione ampia non si estranea come capita ai numeri Uno che talvolta per non addormentarsi devono improvvisare la radiocronaca personale della partita, eppure ha il privilegio e la responsabilità di analizzare le azioni i movimenti corali l’intera rappresentazione; se ha talento, in eccesso debordante strabordante non arginabile, rischia fisicamente la salute e l’integrità corporea; ma di certe sfide notturne su arenili di periferia antropologica non è momento, né sede per congetture ipotesi sentenze finali senza pre e proscrizione.
Sia gentile: Skandinsky lentamente e con precisione parole opere d’arte omissioni di soccorso e, anche se fosse orario domenicale a Trastevere in quella pretenziosa libreria che fu, da per intellettuali (d’immagine vetrina specchio per rimirarsi fino all’annegamento), non mi tenga il brunch, sia cordiale;
se il Mito rivive risorge ci ridesta in Caravaggio Turner Waterhouse – Narciso, all’occhio: quella è la dimora dell’Acqua! – , cambiamoci rimbocchiamoci accorciamoci le maniche per camminare nel peripato nel patio nel giardino per udire parole di miele da Boccadoro Ovidio Pausania Rilke.
La saUna meglio evitarla tutti, senza l’attenta scorta del Cavaliere Nero dei suoi Arcieri dei suoi scudieri selezionati a Camelot, Toto e lo stesso Narciso preferirebbero glissare.
Abbiamo piantato più Alberi di tutti, ne abbiamo abbattuti il triplo; la questione ambientale non è più un dilemma tra ecologia e lavoro; i temi sono in agenda, ne parleremo dal 2050 in poi.
Quando una Macchia non nera non sul curriculum ma mediterranea inghiottirà le lingue d’asfalto acciaio e cemento, cara Erica esclameremo con sorpresa gioiosa: corbezzoli, cingiamo la Natura con il Lauro, brindiamo con il nettare di olivo e ginepro.
Anche Nerium Oleander, con il suo portamento arbustivo ornamentale di sapore blasone origini vagamente asiatiche, applaudirà.