In bicicletta, con Magritte

Domeniche magrittiane, domeniche sulla bici di René, domeniche surreali;

scampoli di maggio ché tanto la primavera s’è data, alla fuga, di o con Bach.

Domenica d’agosto che caldo non fa, un lampo e sarà Natale. La transizione ecologica lascerà in dono sei mesi d’inverno e sei mesi d’estate, i mesi conserveranno forse i loro nomi originali, ma si alterneranno per sorteggio deciso dalla app e dall’algoritmo supremo, non più secondo la loro scansione originale.

Un baldanzoso Apollo su velocipede mi supera ad una velocità prossima alla luce – del Sole – tento di raggiungerlo, almeno con lo sguardo, ma quel puntino giallo all’orizzonte si dilegua come miraggio urbano post moderno;

un Apollo alto almeno 1,90 con gambe lunghe due metri: con una pedalata, anzi da fermo, percorre senza fatica 20 metri.

– Nonno, cos’è l’infinito?

– Cribbio, Romeo hai solo 4 anni, sei un bimbo molto sveglio e già poni quesiti un po’ ardui per gli adulti.

– Cos’è l’Infinito?

– Conosci i numeri?

– Conto benissimo fino a 20, so fare addizioni e moltiplicazioni, semplici, per adesso.

– Bene, pensa all’8, non Otto Von Bismarck il noto chef austrungarico inventore della celebre bistecca, pensa al numero 8.

– Nonno, sei un tipo strano, comunque conosco bene il numero 8!

– Caro Romeo, re del rodeo geografico sulla cartina gigante da parete nel tuo salotto, ove con puntatore laser sai individuare ogni località del Mondo, la più strampalata la più esotica la meno conosciuta, almeno per me; caro Romeo impareggiabile capo dei Ninja Lego; in attesa di conoscere i ninja mitici del nonno, Sasuke e Kamuj; vero, dolce Ninja Romeo, sempre a caccia di fantasmi bricconi, ladri di preziosi rotoli di papiro, papiri contenenti i segreti dell’Antico Egitto, quello prima delle sabbie?

– Nonno, l’Infinito!!!

– Uh, già; eravamo all’8: due cerchi sovrapposti, escludendo la perfezione, senza dimora né cittadinanza su questo Pianeta attuale, simbolo dell’Infinito e oltre, proprio come nel tuo amato Toy Story. Cerchi simbolo dell’Armonia, della circolarità della Natura, dell’Universo, senza limiti e confini.

– Nonno, sei simpatico quando giochi con me, ma quando ti chiedo le cose, fai tanta confusione…

– Sono un vecchietto caotico, lo so; contengo moltitudini caotiche e contraddizioni, strane immagini, molto simili ai dipinti di un artista che un giorno conoscerai e apprezzerai anche Tu.

– Dunque, meglio chiedere a mamma e papà?

– Forse Ti conviene, ma ci riprovo: Infinito è il bene che Ti vogliamo tutti, quando giochiamo con Te, mangiamo insieme, impariamo insieme, reciprocamente; noi siamo astronauti dell’infinito, esploratori dentro un mare verde come quello dietro alla tua casa, siamo circondati da una miriade di rossi papaveri audaci che nel vento cantano una canzone di pace amore libertà universali…

– Nonno, forse non ho capito tutto quello che hai detto, però Ti voglio un … Otto di bene, un bene Otto!

Nel frattempo, un superbo colombo grigio, grigio luminoso, grigio Vita, con nel becco un fascio di fili d’erba e rametti, raggiunge la compagna: preparano un nido che non sarà rocca di arrivo, ma culla per nuovi decolli.

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