Sì no forse, come diceva Mazzone: Magara!

Pagina della Schizofrenia, senza freni.

Come imparare a restare in equilibrio cinetico su un velocipede, senza rotelline di sostegno, senza freno d’emergenza, senza paracadute per arresto di salvataggio.

Molta schizofrenia insana, agitazioni turbamenti adolescenziali, il giovane Holden, nel frattempo incartapecorito – tanto i capelli bianchi erano già una sua peculiarità a 16 anni -, ha assunto – o è stato assunto assurto, assurdo anche – il ruolo di sommo sacerdote della (c)aifa: con atteggiamento e voce stentorei aveva garantito efficacia e sicurezza dei rimedi magici, poi ha escluso che gli stessi potessero in qualche modo essere la causa di misteriosi decessi di alcuni sventurati cui erano stati somministrati; ha escluso che si potesse interrompere il rito di unzione (auspichiamo: non estrema) ai Popoli dell’arcaico Continente, paralizzati dal gelido terrore, infine, arresosi all’evidenza della capricciosa incostante Realtà, ha obtorto collo stabilito che – solo per un piccolo perfezionamento ad opera dei maghi cibernetici della Gilda, non Rita purtroppo – momentaneamente milioni di dose resteranno congelate, prima di essere di nuovo lasciate libere di scorrazzare, imperversare, fluire per le contrade.

Certo, mai avrei immaginato che anche Lucius detto Seneca per gli amici (Astra Seneca, no Samantha, l’intellettuale latino tra gli Astri del Firmamento, grazie Gramellaus) si intruppasse nel business dei portentosi rimedi, ma niente scandalo: ormai per sbarcare il lunario – a proposito, i lunari sono prodotti d’importazione extra UE? – ci si deve arrabattare nei modi più fantasiosi, i più varj, o come diceva Nonno Ermes, per la fabbrica dell’appetito, tutto va bene madama la Marchesa. Dovrebbe stimolare riflessione, constatare che sul packaging dei prodotti smerciati dal Filosofo compaia la dicitura De brevitate Vitae. Usque tandem – la nostra santa pazienza se ne va, in tandem o side car – per aspera ad sidera, prima o poi, però concedeteci il tempo di folleggiare un po’ nel giardino delle Esperidi: ci impegniamo a non sottrarre i Pomi d’Oro e i manici d’ottone.

Le piattaforme sono i nuovi avamposti delle libere civiltà: sei una piattaforma non sarà più apprezzamento poco galante al limitare dell’offesa, personale come la responsabilità di azioni e affermazioni. Dalla banana, alla piattaforma: ma dove vai se la piattaforma non ce l’hai? Concreta o virtuale. Flatlandia come da definizione di Massimiliano Panarari del gruppo Espresso, ma anche Flautolandia – libere interpretazioni ammesse – se potessi optare, opterei per quella molto fisica, molto concreta del 1968, la mitica Isola delle Rose, micro nazione al largo di Rimini, già stato a parte di suo. E chissà, se oltre alle rose, alla cittadinanza libera, il non governo saprebbe garantire alle persone anche pane libri e Fantasia.

Zona Rossa e Nuvole, Eolo suona l’armonica in una cover band di Astor Piazzolla: che voglia di piangere ho. Pane e lacrime, ma sarebbe meglio come suggeriva Francesco De Gregori uno spuntino a base di pane e castagne, fuori stagione, tanto ormai tra mezze stagioni e stagioni non si coglie differenza.

Gli Oblivion hanno maturato l’intuizione più brillante: affidare all’Armata Russa, dopo i successi ottenuti contro certi figuri abbigliati di nero in secoli trapassati del trapassato Mondo Prima, la consegna porta a porta ai cittadini europei, delle singole parti del satellite Sputnik (adibito/trasformato in prodigioso salvavita), da ricomporre poi come in una continentale edizione moderna di Giochi senza Frontiere, come un enorme puzzle tecnologico. Io sarei anche propenso ad accogliere il piccolo cosacco con i suoi canti e i suoi balli della Steppa, ma solo se si presentasse insieme al Gagà cosmonauta Yuri e alla sua fida cagnetta Laika (almeno una vera laica, in questo pazzo mondo di superstiziosi iconoclasti, furbi baciapile).

Risolveremo le intricate situazioni? L’Umanità troverà alla fine del cammino, seguendo inseguendo la curva di un Arcobaleno, pentoloni colmi di pozioni taumaturgiche e dobloni di cioccolato fondente e soprattutto salute e salvezza?

Dovremmo imparare la lezione da Sor Carletto Mazzone, all’epoca preistorica conducator dell’Ascoli di Costantino Rozzi; prima di una difficile partita contro la Juventus, ai giornalisti che gli domandavano se con qualche alchimia tattica fosse possibile sconfiggere la potente compagnia calcistica degli Agnelli, rispose sospirando:

“Magara!”.

Ah 68, ah… (A-Ha?)

Pagina bianca dei formati, quelli dei fogli di carta seri, destinati alla stampa, quelli dei meravigliosi fogli da disegno.

Lisci o ruvidi? Millimetrati? Da ciclostile carbonaro con carta carbone o eleganti? Quelli con grammatura nobile, destinati a edizioni librarie di prestigio?

Giochi di prestigio, manipolazione della carta, delle carte – ne bastano tre per abbindolare e truffare i gonzi – neri cilindri che completano frack alla Mandrake o rulli di scomparse rotative: è l’illusionismo della stampa, Bellezza.

Se il rimedio Sputnik fosse disponibile, Te lo faresti inoculare – Te lo inoculeresti? Si realizzerebbe così una delle profezie degli Anime nipponici: incastro bionico. Rammenta però che Gordian distruggerà chi ha voluto la guerra; rimedi e conseguenze, tutti a carico tuo.

Sulla pagina del block notes cartaceo, segnare a mano, metodo analogico, i dubbi: la somministrazione sta all’amministrazione come il somministro sta al ministro? Lemmi che appartengono alla stessa radice, famiglia, etimologia? So’ analfabeta, ma so’ ministro, poi dice che nun esiste popolocrazia…

Ancora, nella settimana sanremese, tra tamponi fialette iniezioni, sostitutivi del tradizionale apparato floreale canzonettisco (pezzo facile: osservo il festival da un oblò, mi annoio un po’ …): no vax, pro vax, co vax? Anche essere campanilisti e contestatori nel Mondo Prima era più semplice, di solito le opzioni si riducevano alla cara antica coppia: di qua o di là, se non sei con noi sei contro di noi! Infine, ultimo, ma forse per questo più importante: vax populi, vax Dei (più moderno, vax day)?

Il borgomastro del paese, colto da sturm (sturbo) und drang (drank, forse) pre elettorale, gioca con le vie, cambia senso a passato e presente, inverte sovverte sconvolge la viabilità comune, nel comune di riferimento: abbatte alberi, li sostituisce con stuzzicadenti, però di razza, samurai; se lo smog invade l’aere, l’unica soluzione è aumentare il traffico veicolare e la cementificazione, tanto poi si sa, un refolo di vento spazzerà polveri sottili discussioni e tutti i mali. Ah, se quel venticello sobillatore portasse non solo pollini, ma nuove cellule grigie, solleticasse i sensi, non solo i penta sensi tradizionali, ma i 7 sensi come le sette stelle dell’Orsa Maggiore, uno per ogni giorno della settimana, numero perfetto per essere consapevoli consci presenti, ai fatti alla realtà a sé stessi.

Sarà capitato anche a voi, durante un piacevole happy hour (anche meglio, Afterhours) tra un cocktail inebriante e uno stuzzicante stuzzichino, di discettare amabilmente delle prove ontologiche dell’esistenza di Dio, in Anselmo e in San Tommaso: ammettetelo, non siate negazionisti.

Servirebbero gli Annales o quei compendi annuali editi nel Mondo Prima da alcune agenzie giornalistiche, il Libro degli avvenimenti; l’anno I della CoVid epocale sarà rammentata anche per il nuovo formato delle pagine: A68A, subito iconico rivoluzionario virale; di certo in 3D, ma non grazie a qualche stampante di ultima generazione – anche perché non sappiamo se ne seguiranno altre: l’iceberg più gigantesco della piccola Storia terrestre.

Big iconico, ciclonico, mostruoso, un allarme lanciato tre anni fa, ignorato e/o sottovalutato, come spesso accade alle questioni ambientali, derubricate degradate retrocesse a pinzillacchere da radical chic sfaccendati; adesso, stabilire se Papa Francesco sia seguace e succube di Greta o viceversa, pare, tutto sommato, pettegolezzo da osteria orobica;

certo, se anche il mega dotato A68A – da qualcuno definito una sorta di Molise ibernato galleggiante – rispettasse le regole naturali dei suoi cuginetti – la parte visibile è minima rispetto al tutto sommerso – davvero presto, a breve sugli schermi, incrinati, saranno cubetti, amarissimi, per Tutti.

Se 5800 chilometri quadrati di superficie gelida vi sembrano pochi… in rotta di collisione contro l’arcipelago della Georgia del Sud, nelle acque dell’Oceano Atlantico meridionale. Come cantavano i miei Amici degli anni 60 del 1900, Sai cos’è l’Isola di Bird? Il sandwich tra quelle ignare isole e il ghiacciolone vagabondo non sarà piacevole.

Va bene, dacci oggi la nostra porzione di ghiaccio quotidiano, ma q.b., perché anche troppa grazia, diventa disgrazia. In un amen.