Lovin’ The Purple Alien

Pagina bianca, pagina macchiata dalla goccia di sangue purpureo, ematica essenza dell’Alieno messaggero che non precipiterà più sulla Terra.

Macchia che si allarga e allaga, come figura di Rorschach, goccia in cui annegare, rispecchiarsi, auto analizzarsi, ripescare soluzioni e assoluzioni, improbabili nel tribunale umano. Alieno multioculare, ogni pupilla un colore, il colore di tutte le stelle esplose nell’Universo, i colori dell’illusione cromatica che induceva e conduceva ai sogni, ai viaggi senza stazione di partenza, senza destinazione finale. Navigazioni senza scalo, traversate audaci senza alibi immaturi, liberi da banali pretesti, con pochi sacri testi nell’agile bagaglio, rigorosaMente a mano.

Non ci perdonerà, non si ‘precipiterà’ a salvarci, non si traviserà da deus ex machina; non sospenderà il nostro fallimento, avremmo potuto scegliere di fallire in grande stile, per sete e cupidigia di troppa Bellezza, ci siamo accontentati di un fallimento gretto per inseguire minuscoli meschini traguardi.

Il giudizio finale del Gran Consiglio dei prediEletti o Boulé degli Illumina(n)ti sarà a-pietoso e stenderà un sipario impietoso e scarlatto, sulle nostre bassezze e misere altezze.

Pagina bianca tinta dalla pioggia purpurea, generata da un pentagramma non euclideo, vergato dal Principe geniale, Signore delle Arti di Minneapolis. Nenie ipnotiche, lisergiche, metafisiche, nucleo ontologico della Porpora che si espande senza incontrare argini in ogni molecola conosciuta e sconosciuta, di origine terrestre o extra corporea. Pioggia purpurea a causa di atomi m-Alati o pioggia naturale che rende lucido il selciato e distilla la sfumatura più brillante di petali, infiniti petali purpurei – ancora, una coincidenza o l’ennesima ossessione segregata? – planati da rami di Alberi della Fantasia ; radici che affondano ma resistono, oltre la logica, oltre ogni legge botanica. Olenti magici tappeti di petali che ricoprono per dignitoso pudore le vestigia di quelle strade del mondo prima, quello degli umani traballanti tracotanti; una vera strada apre percorsi non li elide, né li elude.

Arbusti spontanei e rami, protesi protese oltre le sbarre a pietire gesti di naturalità.

Alieno dal purpureo mantello galattico, questa Pagina Bianca è solo un omaggio nostalgico, indegna dedica per espiare i crimini orditi contro tutti gli Alieni incompresi che abbiamo giudicato nemici.

Pagina Bianca, pagina del commosso commiato, pagina allagata da salate lacrime d’argento virato al porpora divino.

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