Non solo il Club delle Amiche e degli Amici che nel Mondo Prima si riuniva, in sessione plenaria, in occasione della serata finale del Festival di Sanremo; con tabellone completo dei concorrenti alla disfida canora e grande concorso Indovina chi vince: ci si poteva iscrivere a squadre o individualmente; previsti, naturalmente, ricchi premi e cotillons e riconoscimenti, i più vari ed eventuali, per i veggenti più veggenti…
Il Criceto, sacro roditore, corre instancabile nella sua ruota, felice e inconsapevole. Riceverà il suo meritato guidernone, il suo pezzettino di foglia di lattuga o frammento di cacio peperino.
Imperativo categorico: la ruota deve girare, sempre e comunque, senza soluzione di continuità, anche all’infinito, anche a più infinito.
Perché correre, piccolo roditore? Non sei mica Forrest Gump… Fino a dove? Fino a quando? Ad un certo punto, anche Forrest l’americano si è un tantino stancato ed è uscito dal gruppo.
Nella ruota, non puoi, il fine è solo correre. Senza soste per inutili riposi, senza pit stop per oziose domande.
Il Criceto, adorabile pelosetto, non vuole sapere, non si pone quesiti, anche perché, è noto – la scienza ufficiale lo certifica, nero su bianco – i dilemmi interferiscono con le prestazioni sportive.
Il pacifico animaletto diventa Criceto Mannaro se tenti di indurlo anche solo ad una minima pausa, una pausa breve di riflessione. Giammai! – Non voglio SAPERE! Voglio solo CORRERE!
Ritrai in fretta la carezzevole mano, Amico mio, o rischi di vederla troncata di netto dal Criceto instancabile che rifiuta Sofia.
Kantiano e pavloviano, più degli stessi Kant&Pavlov, lui sa che deve (DEVE) fare fare fare, correre correre correre. Fare cosa, fare come, fare perché sono inutili zavorre esistenziali e esiziali, per lui.
Come la filosofica grotta (caverna, spelonca, antro, ognuno opti per la definizione preferita) di Platone, il criceto, anche senza essere un antico ateniese, si è creato la sua dimensione perfetta, la sua magica, indistruttibile bolla di atarassia cinetica.
Pagina Bianca, pagina in memoria del Criceto maratoneta, che di corsa sparì, ma senza pensieri.