Batman con/senza Robin

Pagina dedicata al Pipistrello Pagina in lode e commemorazione del povero Pipistrello del Dragone, diffamato calunniato – con e senza auretta – dato in pasto al mercato locale e al pubblico ludibrio mondiale, con mentecatta gogna mediatica compresa.

Viali del Tramonto, dell’Oblio, degli Oblò, dimenticati, come tombe abbandonate, corrotte da appalti illegali legali amorali amori traumaturgici.

Cucciolo alato, Principino della Notte, trovato moribondo nel giardino d’infanzia, privo di forze con i sensi, i tuoi infiniti sensi all’erta, dentro una siepe, indifeso, con i tuoi piccoli occhi socchiusi, trafitti da un Sole malato e da aghi di pioggia, pupille spaventate interrogative, che forse preconizzavano agonizzanti catastrofi: terremoti maremoti eruzioni vulcaniche.

Il cielo, un cencio giallo sporco, giallo quarantena ante litteram, in attesa del ruggito di rabbia della crosta terrestre, sussulto di indignazione, lungo terribile seminatore di devastazione morte terrore, in clamoroso anticipo sugli idioti dell’orrore.

Pagina di scuse formali e sostanziali, stanziali e errabonde al Popolo cinese dei Pipistrelli, condannato senza contraddittorio dagli uomini, la razza più infima – vil razza d’annata… – che si crede padrona, condannato stanato straziato senza indizi senza prove senza processo, giusto ingiusto che fosse.

Se esiste un giudice imparziale in servizio permanente effettivo a Berlino Tribunale, perché non a Pechino Tien An Men? Amen.

AnaTrema sul Grande Untore o sul Grande Filantropo (antropomorfo antropofago antro oscuro)? Chi dei due, sempre attenti a Quei Due!, sarà reo o re re Oh, della vigliacca nefandezza che si prefigge preaffligge prefrigge di sterminare ciò che resta dell’Umanità?

Povero ignaro incolpevole BatKid Tu che vivevi tranquillo la tua fachiresca vita nella Bat Caverna, senza sfruttare maggiordomi extracomunitari, pacificamente insieme alla tua Bat Comunità, senza Bat telli, ma con ali nere forti e eleganti mantelli, credendo che quelle improvvise ombre balenanti baluginanti rimbalzanti, che rapide apparivano e scomparivano dalle pareti rocciose della Grotta, fossero giochi di fantasia, proiezioni mentali del tuo Popolo, non presagi nefasti della vera minaccia, della sorte ria in navigazione sul rio sotterraneo, destino gramo che incombeva contro di Voi, contro la stessa Vita sul Pianeta.

Pagina per non occultare la morte atroce di Batman senza Robin.

Non dimentico ma presto finirò, si dissolverà ogni mia molecola – mia in comodato d’uso – non resterà traccia o spoglia desnuda immortale, di me della mia bellissima conchiglia per navigare nel cosmo, del mio gregge per transumanze (transustanziazioni?), attraverso tratturi spaziali.

Chiedere asilo con resa, senza condizioni, all’Arkham Asylum di Gotham City, baloccarsi a poker con Joker – più affidabile di ogni globale intrallazzatore trallallallero trallallalà – mentre il Cocker, Joe, canta Unchain my Heart, without chains:

poison running trough my veins… U are so vain, don’t U, Alice?

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