Sakura si sposa Speranza, l’Albero: Fiori di Ciliegio

Cuba Libre, non ti sopporto più.

Capitan, mi Capitan: il brigantino è in mano nostra; Ottimo, ciurmaglia, dirotta su Cuba; No, giammai, Cuba no mas.

Castristi, castranti, castrati a me – all’improvviso, quante voci bianche filoliberiste nei liberi autorevoli professionali media occidentali – Cuba regime disumano, oppressivo, assassino (ha rubato banane a Palermo?): lo stesso che durante la fase cruciale della prima clausura pandemica ha inviato in Italia un’equipe medica di alto livello, prezioso ausilio per le terapie intensive nostrane, in stato di apnea; agonia causa annientamento politico della sanità pubblica, non causa suono flautato di Pan Demia.

Maledetti cubani, sempre in sella alla moto del Che: furbi, spietati, lo hanno pianificato per sviare i sospetti dai loro comandanti, dal loro Buena Vista Social Club; ma noi, grandissimi figli di Machiavelli non l’abbiamo trangugiata – la pinta di rum? – noi scafati più che mai conosciamo, se non le leggi del Mondo, quello del marcio mercato, per questo insistiamo a regalare vagonate di soldi pubblici ai criminali della guardia costiera libica; a noi non la si fa (meglio: do re mi ciak gulp!), guardate come stoppiamo l’invasione, come risolviamo il problema, alla radice. Con voto concorde dei parlamentari, ignari dell’articolo 11. e anche di tutti gli altri: in fondo la Costituzione 1948 vige, a nostra insaputa.

Vituperare la pagliuzza cubana nell’occhio altrui, per non riconoscere la trave di regime piantata qui da noi, nell’occidente libero e democratico, piantata ove a ognuno garba maggiorMente; un antico vezzo, addirittura biblico.

A proposito di problemi, Ambiente antipatico e dispettoso: non facciamo in tempo ad annunciare in replica per la miliardesima volta – con l’invidia rosicona del commissario Montalbano – la svolta storica dello stop alle emissioni in Europa, che Giove Pluvio, un po’ alterato, devasta furibondo il nord del continente, quello vecchio: il continente, non il nord. Comunque, piano con la super green transition, potrebbe essere dolorosa, per le care multinazionali fossili: pensiamoci ancora, riflettiamo, cerchiamo un compromesso. In fondo, che fretta c’era, maledetta Primavera?

Cade e auspichiamo sia lieve l’atterraggio, il bicentenario delle nascite di Dostoevskij e Flaubert; chi erano costoro? Coincidenze parentele somiglianze? Forse niuna, unica caratteristica comune: leggere, che fatica. Peccato, perché nonostante i duecento anni, le loro opere non sono antiche, ma parlano del nostro ipotetico futuro. Santa pazienza, quanta pazienza ci vuole con i Demoni di Madame Bovary.

Gli inoculati contagiano e possono contagiarsi – o viceversa, con la zuppa è sempre pan bagnato, anche senza vino – quanto gli oculati: non pensate male, maliziosi, oculati perché utilizzano gli oculi per non precipitare nei loculi; non a tutti i figli del Signore è stata concessa la facoltà di risorgere dal sepolcro – la tomba nella roccia, non la sacra spada – dopo il terzo giorno, anche perché la pietra da rimuovere, di solito, pesa come un macigno.

Da ‘Albé, facce Tarzan!’, a ‘Albé facce Ercole!’, il salto è notevole.

All’ennesima volta che i Prosciuttisti (copyleft Ludovica Ferrante, grazie) – coloro che si coprono le pupille con notevoli prosciutti di San Daniele e/o Sauris – negheranno la realtà davanti ai loro occhi, concederemo il regio fregio titolo di negazionisti ad honorem?

Ovomaltina maltodestrina ivermectina, Amico Sportivo scegli la colazione più sostanziosa, la più opportuna per la salute; le varianti le abbiamo ribattezzate con le lettere dell’alfabeto greco antico – torna utile, a comando – per essere politicamente corretti, per non suscitare il comprensibile sdegno delle aree geografiche rovinate dalla calunnia mediatica; la delta e la epsilon, disponibili però solo presso le migliori concessionarie, tenendo a mente, molto, anzi assai bene a mente, che il rischio, per il doppio inoculato, risulta doppio, quando non all’ennesima potenza. Per eccesso di varianti, abbiamo già esaurito le lettere.

La Terra, autarchica, risolverà da sé tutti i dilemmi più angoscianti, angosciosi, arrembanti.

Da qui all’eternità, magari non sarà un attimo, in ogni caso, sarebbe bello assistere da invitati alle nozze tra Sakura e l’Albero Speranza: Fiori di Ciliegio per tutti, come da leggenda nipponica;

magari, chissà.

Inoculare: Razionalità

Pagina dell’Approccio, senza fraintendimenti, senza doppi sensi: alla pandemia.

Aperitivo delle prossime portate, virali. Siamo cambiati, abbiamo imparato: continuare a distruggere risorse Ambiente popoli, ma verniciando tutto di verde e chiamando l’ecocidio: transizione, eco logica.

Ora dopo il rebus, il mistero, l’inghippo dei rimedi – sicuri? letali? incerti? – media e rappresentanti porta a porta invocano il citato (in giudizio?) approccio razionale. Sarebbe ora, l’ora nemmeno la vediamo più, dopo un anno di panico, psicosi, superstizioni, riti vodoo – però scientifici – per affrontare il temibile vairus.

Prima scoperta: non si può morire dentro; perdonate la confusione: non si muore a causa degli elisir, ma del covid e per dimostrarlo in modo incontrovertibile ecco all’improvviso sciorinate ostentate declamate al Pubblico le cifre reali degli altri decessi quotidiani per ‘x cause’; da x factor a x cause di mortalità.

Quindi, se dovessimo utilizzare la poverella materia grigia, potremmo concludere che non solo gli incantesimi dei Druidi, ma lo stesso famigerato covid non è la sola e unica causa delle vittime nel mondo?

Inquinamento guerre carestie, hanno una qualche incidenza in questa situazione? Non esiste nesso di causa causalità casualità – nemmeno caucasicità – né evidenza scientifica; però non abusate oltre della nostra sospensione dell’incredulità, perché stiamo sottolineando i puntini con l’evidenziatore e alla fine tracceremo le linee complete: il disegno si staglierà – chiaro limpido imponente – contro l’Orizzonte.

L’uomo era forte, nessuno lo può negare, come una roccia, sbriciolata; non sarà frequente, né facile, ma nella tua orbita può sempre piombare un asteroide, un meteorite, una cometa, un vorace buco nero; hai voglia poi a chiedere passaporto e visto vidimato, valido per espatrio e immigrazione.

I parrucconi d’Europa pensano solo alla nuova moda primavera estate 2021: il Clima – non spira una buona arietta, in verità – e trascurano la guerra contro covid19; tra l’altro, dove sono finite quelle meravigliose metafore belliche che galvanizzavano le nazioni chiamate a fronteggiare il nemico comune? Clima Ambiente Ecosistemi, roba da fighette radical pop: in effetti i virus pandemici, questo e i prossimi, pronti a invadere le sale del Globo, festeggiano allegramente, perché ancora una volta i capoccioni dell’Umanità hanno individuato il nemico, quello sbagliato.

L’approccio deve essere poco olistico, molto oligarchico, piramidale, draconiano razionale, perché la situazione grave richiede gravi misure e accenti gravi, senza tentennamenti cedimenti, se poi dovessero verificarsi smottamenti – geo psico fisici – pazienza; il saldo tra benefici e rischi sarà largamente in attivo; per le multinazionali, di sicuro, come sempre: terga omnes.

Hola, Mauro Tacconella, parteciperete anche voi all’escursione, termica termale termoidraulica?

Ippocrate, chi era costui? Forse un cavallo sfortunato, cugino plebeo del divino Varenne. Un bello scudo, penale, che sostituisca l’obsoleto giuramento e tutto funzionerà a meraviglia. Da Ippocrate e Pippocrate, è un attimo.

Il tuo libero consenso – il canto, lo abbiamo abbandonato, al suo destino – obbligatorio sia informato, in formato digitale, infornato al momento della firma; almeno il modulo sarà informato, considerato che gli ingredienti della pozione sono segreti e possono essere tramandati solo da cerusico a cerusico; segreti anche gli effetti, ma da qui all’eternità, ne vedremo, delle belle, non si sa. Si auspica.

Inoculate, inoculate con forza, a forza di inoculate, qualcosa resterà; forse.

p.s. Pagliuzza – o una trave – in oculo.