Tramonti nucleari

Noi umani non saprei, ma la vita non si arrende, combatte, in direzione ostinata contraria, perfino stanziale: dentro mortiferi cemento e asfalto.

Sarebbe divertente raccontare ancora – dove saranno mai finiti narratrici e narratori? – la leggenda delle sette sorelle; ognuno poi ci leggerà quel che più gli aggrada e interessa, quello che custodisce dentro l’anima: le sette sorelle del petrolio degli anni ’70 (sono cambiate le sorelle, non il petrolio, né gli appetiti dei profittatori del petrodollaro); le sette sorelle astrali per i più poetici, le Pleiadi; le sette sorelle del calcio, quando quello italiano sapeva ancora coniugare risultati e divertimento (al netto degli intrallazzi, sempre presenti); le sette onde nel senso delle vibrazioni cosmiche; le sette indomite sorelle nel West, alla caccia di sette audaci, da impalmare; le sette – e non più sette – strane note musicali del pentagramma, per declamare prose e liriche con adeguata colonna sonora – mai più genere minore, minoritario dopo Ennio, Maestro Morricone.

Organizzare a Venezia, a mezzanotte, in Corte Arcana detta Sconta – senza sconti, per alcuno – tra opportune fidate ombre mercuriali, incontri letterari per pochi, fidati, fiduciosi adepti della lettura; portatrici sane di cultura – per passione, solo per passione – relatrici della quadrupla intervista con l’Autrice (o si dice autora?), con il gatto Zibibbo, con il Conte Dracula mai morto ma felice nuovo cittadino della Città Eterna, con Carl Gustav Jung per capire l’essenza della pace e della luce e archiviare consapevolmente guerra e tenebre; ospite speciale, a sorpresa, Mina Harker ora residente nella Serenissima, però travisata con artistica maschera artigianale indigena. Dirimere, una volta e per sempre, la differenza tra eternità e immortalità.

Esiste un impero del bene? Un ennesimo regime, una dittatura, una favola, la più gotica di tutte; forse per questo il Vampiro ha optato per vivere – se così si può intendere – tra i dolci refoli del Ponentino.

Come disse quel Profeta: il mondo vive ormai sul baratro di un’apocalisse continua, fondamentale restare immobili sul posto. Lo abbiamo forse preso un po’ in eccesso alla lettera, magari anche senza esegesi biblica; avessimo interpretato alla lettera, quella autentica, l’apocalisse – nel verso della parola – qualcosa avremmo capito. Sempre forse, visto che le forze languono, latitano, scemano.

Se la Montagna Sacra non va al viandante, vada il viandante – senza doppi sensi, né volgarità – al monastero litico scavato nella montagna; forse la frase e il suo significato erano altri alteri alterati, ma nell’epoca della pioggia torrenziale di bufale, rimesto anch’io nel siero caseario torbido.

Tramonti nucleari, tramonti inquietanti, disco del sole virato al seppia, ma di una fitta coltre di compatto pulviscolo di smog, cenere d’esplosioni, futuri sminuzzati nel tritacarte, quello dei consigli di amministrazione con annesso ‘termovalorizzatore’.

Sarebbe auspicabile un palinsesto delle menti, raschiare via tutte le incrostazioni fino all’ultimo invisibile brandello di memoria preconcetti pregiudizi: rinchiudersi poi da soli, a piccoli gruppi, infine a popoli dentro la stanza, quella delle parole, per imparare di nuovo, per imparare davvero, per dialogare sul serio.

Il Mondo nel frattempo è già andato oltre: erbe e fiori spuntano e germogliano, ribelli e spontanei dentro ogni crepa inerte arida sterile di quella che celebravamo e credevamo fosse una evoluta modernità.

Il Mondo è già oltre, oltre noi.

Inoculare: Razionalità

Pagina dell’Approccio, senza fraintendimenti, senza doppi sensi: alla pandemia.

Aperitivo delle prossime portate, virali. Siamo cambiati, abbiamo imparato: continuare a distruggere risorse Ambiente popoli, ma verniciando tutto di verde e chiamando l’ecocidio: transizione, eco logica.

Ora dopo il rebus, il mistero, l’inghippo dei rimedi – sicuri? letali? incerti? – media e rappresentanti porta a porta invocano il citato (in giudizio?) approccio razionale. Sarebbe ora, l’ora nemmeno la vediamo più, dopo un anno di panico, psicosi, superstizioni, riti vodoo – però scientifici – per affrontare il temibile vairus.

Prima scoperta: non si può morire dentro; perdonate la confusione: non si muore a causa degli elisir, ma del covid e per dimostrarlo in modo incontrovertibile ecco all’improvviso sciorinate ostentate declamate al Pubblico le cifre reali degli altri decessi quotidiani per ‘x cause’; da x factor a x cause di mortalità.

Quindi, se dovessimo utilizzare la poverella materia grigia, potremmo concludere che non solo gli incantesimi dei Druidi, ma lo stesso famigerato covid non è la sola e unica causa delle vittime nel mondo?

Inquinamento guerre carestie, hanno una qualche incidenza in questa situazione? Non esiste nesso di causa causalità casualità – nemmeno caucasicità – né evidenza scientifica; però non abusate oltre della nostra sospensione dell’incredulità, perché stiamo sottolineando i puntini con l’evidenziatore e alla fine tracceremo le linee complete: il disegno si staglierà – chiaro limpido imponente – contro l’Orizzonte.

L’uomo era forte, nessuno lo può negare, come una roccia, sbriciolata; non sarà frequente, né facile, ma nella tua orbita può sempre piombare un asteroide, un meteorite, una cometa, un vorace buco nero; hai voglia poi a chiedere passaporto e visto vidimato, valido per espatrio e immigrazione.

I parrucconi d’Europa pensano solo alla nuova moda primavera estate 2021: il Clima – non spira una buona arietta, in verità – e trascurano la guerra contro covid19; tra l’altro, dove sono finite quelle meravigliose metafore belliche che galvanizzavano le nazioni chiamate a fronteggiare il nemico comune? Clima Ambiente Ecosistemi, roba da fighette radical pop: in effetti i virus pandemici, questo e i prossimi, pronti a invadere le sale del Globo, festeggiano allegramente, perché ancora una volta i capoccioni dell’Umanità hanno individuato il nemico, quello sbagliato.

L’approccio deve essere poco olistico, molto oligarchico, piramidale, draconiano razionale, perché la situazione grave richiede gravi misure e accenti gravi, senza tentennamenti cedimenti, se poi dovessero verificarsi smottamenti – geo psico fisici – pazienza; il saldo tra benefici e rischi sarà largamente in attivo; per le multinazionali, di sicuro, come sempre: terga omnes.

Hola, Mauro Tacconella, parteciperete anche voi all’escursione, termica termale termoidraulica?

Ippocrate, chi era costui? Forse un cavallo sfortunato, cugino plebeo del divino Varenne. Un bello scudo, penale, che sostituisca l’obsoleto giuramento e tutto funzionerà a meraviglia. Da Ippocrate e Pippocrate, è un attimo.

Il tuo libero consenso – il canto, lo abbiamo abbandonato, al suo destino – obbligatorio sia informato, in formato digitale, infornato al momento della firma; almeno il modulo sarà informato, considerato che gli ingredienti della pozione sono segreti e possono essere tramandati solo da cerusico a cerusico; segreti anche gli effetti, ma da qui all’eternità, ne vedremo, delle belle, non si sa. Si auspica.

Inoculate, inoculate con forza, a forza di inoculate, qualcosa resterà; forse.

p.s. Pagliuzza – o una trave – in oculo.

Cambiare il Mondo, un gioco da Ragazze/i

Pagina Bianca della Neve che finalmente è giunta, copiosa, fuori dalla Cornucopia, ma non fuori dalla logica naturale.

Meglio dedicarsi in questi giorni alla compilazione delle agende, appunti appuntamenti menti – materie grigie funzionanti – e nasi appuntiti.

Sostanze coadiuvanti pro Vita, tipo generose fette di panettone, quello delle (o alle?) Tre Marie, rinchiusi dentro stanze da cui lanciare un SOS al Mondo; vero anche il contrario.

In attesa di una svolta, per una volta ma che sia buona in attesa di Vita, vite inattese che viviamo a nostra insaputa, mentre sciocchi siamo impegnati a concertare – ignorando le note, senza essere Giorgio Moroder – grandi piani, non Fazioli, forse faziosi.

Giulio Andreotti ne era convinto, inutile lambiccarsi il cervelletto progettando grandi programmi, in politica sono impossibili da realizzare: ricurvo, ma a passo svelto, comandò per decenni molto più di un partito o di un Parlamento, preferendo un confortante rassicurante vivacchiare, anche perché ‘meglio tirare a campare che tirare le cuoia’; o la cinghia, aggiungerei come postilla critica.

Alla fine, la Vita logora chi ce l’ha e anche gli altri, logora Tutti e da Essa raramente si esce vivi, anche quando non è moderna come nella reclame del Cynar con il grande Calindri, Signor Ernesto.

Bello talvolta abbandonarsi alle rimembranze del circuito tennistico, quello ancora popolato da Donne e Uomini veri, con personalità definite e originali: Steffi Graf, che splendida atleta che corsa armoniosa che talento che gambe che testolina, ultima nella lista prima nella classifica, dei valori.

Sapevate che anche il Talento per esprimersi ha bisogno di respirare? Un gesto solo in apparenza naturale e congenito, invece si deve imparare la tecnica giusta, ci si deve esercitare con metodo e costanza, ci si deve affinare; respirare male, fa pensare male. Chi pensa male, commette peccato? Forse, di certo parlerà molto male.

L’acuto politologo Giorgio Galli, Uomo e Intellettuale solidaMente novecentesco, ci ha insegnato che non tutto il detto è sufficiente a capire quanto avviene; troppo spesso, anche non tutto di quanto avviene ci viene detto.

Caro Gino, qualcuno saturo di dpcm e telegiornali ha pensato bene di evadere dalla clausura domestica coatta – giusta o sbagliata che sia – per correre in autostrada a sorbire un caffé al primo autogrill, festeggiando, o per mangiare un succulento – de gustibus – panino al Mac, vero culmine della disperazione.

Certo, con speranza – nessuna parentela sospetta – non ci si riempie la panza, c’è chi si prodiga in beneficienza irsuta di peli con al seguito codazzo di fotoreporter e cameramen, mentre nel tran tran – tram tram vietatissimi – quotidiano le persone comuni tifano per l’arrivo di 2021 o succedanei, capaci di scacciare a pedate l’anno bisesto; Giove dispettoso però ha già deciso di scatenare a gennaio tormente di neve e temperature artiche – colpa come sempre nostra, rei di aver surriscaldato la stratosfera – ma si sa, il Padre degli dei vuole incentivare la nostra voglia di stanzialità domestica, vuole fornirci un portentoso aiuto gratuito per la conservazione del Rimedio miracoloso: forse salverà vite umane, ma pare molto cagionevole di suo; un cordiale per il rimedio?

Lo attendevamo con ansia, come un prelibato anti (anti, di sicuro) pasto al discorso al paese del Presidente della Repubblica: l’exploit mediatico del Cretinetti di turno è giunto più puntuale del cucù di un usignolo ligneo degli orologi elvetici da parete, sempre domestica, del Mondo Prima; come ci manca la Signora Franca Valeri, Lei sì avrebbe trovato le parole adatte, misurate per rimettere a posto un figuro capace di dire che Frà Morbius se ne frega della Costituzione scritta bene e per questo Tutti dovrebbero essere obbligati coercitivamente a sottoporsi all’incantesimo apotropaico taumaturgico.

Povera Costituzione, vilipesa e maltrattata, nonostante tutto continui a garantire anche ai cretinetti di riempirsi la bocca con colossali bischerate!

Il Mondo sarà salvato dagli Adolescenti, come hanno sempre annunciato gli Autori nipponici di manga e anime; lo so, repetita… iuventus, ossia gioventù. Giovane come Gitanjali Rao, Scienziata di 15 anni, che ha inventato il modo per separare il piombo dall’acqua e consentire a tutti di verificare se il liquido contenuto nel proprio acquedotto sia potabile o pericoloso, un procedimento complesso e geniale, “non come separare il petrolio dall’acqua, quello è semplice”. Con la stessa semplicità, con il suo incontenibile entusiasmo Gitanjali annuncia che il suo sogno, anzi progetto è cambiare – in meglio! – il Mondo, una questioncella non riservata ai secchioni, ma a chiunque abbia vera passione; “è meglio sognare in grande, nessuno può fermarci, se non noi stessi”.

A proposito di liquidi, il papà del Diavoletto – non della diavolina, per carità – il buon Cartesio era intimamente convinto che “la Scienza abbia come primo grande diritto quello del dubbio”; dedicato ai vari integralisti del momento storico contemporaneo.

Solo i cretinetti non sono mai assaliti dai dubbi.

Ne sei proprio convinto?

Non ho dubbi!

A proposito, prima di congedarci, farai il vaccino?

Oh, non saprei, non credo di essere all’altezza, ma ho sempre adorato le vacche.

Neutralità

Pagina dello stare al Mondo,

che non si è fermato mai nemmeno un momento ruotando faticosamente su sé stesso come una ballerina acrobatica di pole dance sull’asse terrestre, omaggiando il sole con reverenti veroniche cosmiche;

istanti, fotogrammi, istante (mai più così d’istanti) istant book for magic moment, sognando ancora Magic Jhonson.

Stare sul mondo (balliamo?), stare nel mondo, viaggiare tra i mondi, la Creatura regina di tutti gli abissi cammina tra noi sgomenta, stesso Pianeta, diverse sensibilità capacità priorità.

Tutto questo, temo tremo e tramo con gomitoli di lana e infantili inarrivabili abilità, vanificate da un’età adulta banale e a immaginifica, non basterà più: ogni potenza energia sobbalzo propulsivo risultano esauriti esausti snervati.

Neutrali Urali neutrini – qualcuno ancora li cerca con la lanterna di Diogene nel tunnel segreto che collega il Gran Sasso al laboratorio di Ginevra – neutrali forse? Giammai.

“Odio l’estate e in particolare i neutrali”.

Saremo costretti volenti nolenti olenti – meglio bene che male! – a crescere, non come e nel vetusto senso imposto dall’impero carboncentrico, iniquo devastante obsoleto, saremo costretti a decollare dall’Isola che non c’è per trasformarci in volo in uomini adulti, davvero: conservando conserve delle Nonne, biscotti e incantesimi delle Fate silvane, Piccoli Principi in noi, grandi principi nella Realtà per imparare a camminare CON il Mondo che ci ospita.

Il nuovo mantra sarà scritto sulle verdissime foglie di un Trifoglio irlandese nato sulle pareti di un pozzo di San Patrizio: Risanare, Accompagnare, Coltivare. Seamròg salvaci Tu.

“Esiste un piccolo villaggio gaelico che resiste ancora e sempre agli invasori”.

Predoni dell’Arca perduta, profeti di sventura dello sfruttamento, del dominio, della distruzione, vi arrendete senza condizioni?

C’è un re che dorme cullato dalle Rose selvatiche, non scende dal trono e non concede mai udienza e dono.

Siete già fuori dalla Casa, comune, siete eiettati dalla Storia, dal Cammino di Santiago; i vostri predicozzi virali virulenti verminosi saranno sbaragliati alla velocità della luce dalla Luce di una nuova rinnovata tetragona Umanità.

Civili compassionevoli compagni (coloro che condividono il pane), appassionati innamorati strenui guardiani e floriCultori del Giardino incantato globale universale;

l’ombra di Fra’ Cristoforo si staglia, incombe su di Noi, su di Voi, sulle lande e sui mari di Gea: verrà un Giorno, del Giudizio (dentature e menti), temporale fortunale procella finale.

E’ giunto. E’ adesso. E’ oggi.