Manna mannaia mannaggia

Pagina della Manna, per qualcuno.

Lo sapevate – io no, reo confesso d’ignoranza crassa – che la manna esiste? Si tratta della meravigliosa linfa estratta dalla corteccia di alcuni Alberi – Frassini – sapienziali (Essi), incisi in punti e modi sapienti; se proprio potessi optare, mi fionderei sulla variante – della manna non di altri prodotti – denominata cannolo, variante sicula, auspicabilmente.

La manna pura, eletta – forse per questo le si attribuisce origine celeste – è un vero miracoloso, potente rimedio naturale, quindi non rivelatelo ai tecnocrati del siero portentoso.

Manna, divina o meno che tu sia, tu mi appari una badia: meglio un badile, anzi una affilata mannaia.

Evviva l’emergenza sanitaria, nello stato di emergenza tutto si può fare, tutto diventa lecito, soprattutto imporre dall’alto, proprio come una spietata mannaia che piomba dal cielo – Mazinga Z, dove sei? – decisioni autoritarie, obblighi incostituzionali, restrizione dei diritti.

Cara, ho perso l’aereo e/o il treno, anche perché non mi ci fanno più salire a bordo, in compenso mi si sono ristretti, non solo i 7000 caffé che bevo per distendere i nervi, ma i diritti, quelli fondamentali, quelli costitutivi costituzionali; secoli di massacri di uomini civili, di battaglie sociali scaricati buttati nella turca, anzi nell’inceneritore e/o nel reattore nucleare, tornati improvvidamente all’improvviso di moda, argomenti trendy, cinguettii topic del giorno; con buona pace – eterna – di passerotti, usignoli, allodole.

Siamo passati dalla repubblica delle banane, a quelle dei ‘cingolati già caloni‘; ti svegli un mattino in questo meraviglioso Mondo Dopo, paradiso perduto per qualcuno, di opportunità inusitate per altri (i soliti): tutto un rinascere, un rifiorire, un risorgere di trivelle verdi, centrali post atomiche, ma sono sempre quelle perché anche nell’universo della fissione il vintage tira, inceneritori ma chiamateli termovalorizzatori, perché valorizzano la monnezza, soprattutto se la trasformano in lucro incessante, per i padroni del vapore.

Ambiente? Salute – salutatemi la Salute, caramente – ? Diritti inalienabili (cribbio, rivolgetevi agli Alieni, tanto ormai Marte è a un tiro di remo da Tiro)? Se si sgretolano, la colpa è di chi dice no; c’è sempre qualcuno che dice no a tutto: no vax – in effetti la morte della sanità pubblica e la resa a quella privata e alle assicurazioni è senza ombra, del dubbio, opera di questa potentissima setta – , no tav, no mose (a proposito, i suoi padrini hanno ammesso che Venezia farà la fine di Atlantide), no bridge solo poker.

L’Autunno porterà in dote, in dono vini novelli e castagne, senza pane purtroppo, invece del tepore dell’ottobrata capitolina mitologica, le incandescenze dei roghi per gli eretici, per i disfattisti, per gli eterni dubbiosi anti Dogma salvifico: questo è il tuo unico rimedio miracoloso, non avrai altro siero all’infuori di me; per tacere delle varje inoculazioni, da qui all’eternità; in fondo, è un attimo.

Caro Stephen, genio fragile, una supernova a pochi milioni di anni luce dalla Terra minaccia sfracelli: come ha commentato un astronomo buontempone, immaginiamo fosse stata supervecchia; esisterà il bonus rottamazione per i fenomeni astronomici, cosmo agonici?

Dovremmo scendere – da dove? – in piazza, occupare, affollare come pazza folla le piazze, le agorà del Globo, per dire al piccolo vertice della piramide di denaro: ci state rubando i giorni, chi depreda giorni alle Persone è il peggiore criminale esistente, perché in nome del totem denaro/potere sottrae il dono/tesoro più inestimabile: la Vita stessa.

Come accadde in Albione nell’arcaico, forse mai esistito, anno del Signore (o di qualche signore) 1752, ma questa è un’altra storia e hanno preferito trasformarla, derubricarla, catalogarla alla voce Leggende, invenzioni narrative.

Se 11 giorni sottratti, Vi appaiono – così è, se Vi appare – pochi.

Walt, più volte ti era stato segnalato che non solo le parole, anche i simboli sono importanti e possono ferire, soprattutto quando sono molto meno innocenti di come e in quale contesto appaiano e siano diffusi. Basta marachelle.

Il Mondo Dopo sta andando verso dove non si sa, ma a velocità inusitata: come nella vignetta di Mastro Massimo Bucchi, una pallina bianca ex azzurra che salta nell’enorme roulette dell’Universo e resta con il fiato sospeso (la pallina, non l’Universo), in attesa di capire sapere rassegnarsi alla casella finale di destinazione che le toccherà per sorte, per caso, per accidente:

speriamo che il Gran Croupier non sia il solito gran para flu. Gambler, di nome e di fatto.

Un giochino da bambini, fischiettando un motivetto orecchiabile e inquietante, come M mostro di Dusseldorf; manna mannaia, mannaggia a voi, c’aggia fà… M. mai come in questi tempi appare molto umano e compassionevole assai, comparato a certi draghi del Mondo Dopo, che mai più tornerà alle quote di prima.

Addio scommesse, addio Monti, manzoniani e non.

p.s. Mannaggia, ultima ratio, ultima oncia di Manna: affidarsi al Lupo, ovviamente: mannaro.

La Voce (a me dovuta)

Pagina Bianca, Pagina della Voce ritrovata, risanata; come una preziosa Amica dei tempi fuggiti, Amica caduta dal Cavallo ingannatore o forse da una scaletta lignea semovente, adatta a riesumare libri antichi, incunaboli segreti e misteriosi, celati nelle nicchie della Biblioteca di Babele.

O in quella di Atlantide (per tacere di Mu e delle impassibili facce litiche di Rapa Nui), in anticipo di millenni sul ridicolo ‘prima’ del III millennio, in anticipo su ogni inabissamento, non per insostenibile Felicità, ma per insostenibile dilagante virale: Stupidità.

Voce mia, Voce a me dovuta, perduta vagante nei meandri dell’Anima, dispersa in azione, dentro un dedalo di inutili contrade urbane, identiche nello stereotipo globale, imbellettate per spot da ipocrita reclame, degna di sordide chincaglierie; sovrastrutture tartariche che trascinano nel Tartaro: abbattere Alberi per lasciare spazio, ogni spazio, tutto lo spazio, a cemento asfalto e motori.

Voce ritrovata, ripescata grondante e infreddolita dal fondo del pozzo, esaurito da troppi desideri banali; issata a bordo di un Nautilus di salvataggio dalla Fossa delle Marianne delle aspirazioni, aspirazioni come brezze primaverili, inebrianti ma inconsistenti; voce salvata dai ranger ecologici in un Cimitero dei Mammuth, colossi stremati in un deserto di Utopie confinate nell’Iperuranio dei progetti futuri; futuro al cubo, futuro da (in) cubo, (in) cubo al futuro!

– Sogni dispersi nell’Universo, inseguendo i latrati dell’innocente martire Laika.

Pagina Bianca dedicata alla Voce che non voglio più smarrire (o abbandonare allo smarrimento), Voce narrante di follie finalMente libere;

Pagina dedicata all’Amica che delusa dai troppi libri, elettronicamente vergati in serie da scriventi galeotti, aveva imparato a sfogliare e leggere le Anime, nelle Anime.

Pagina della Voce che grida “per riscattare l’Anima dal torpore”, per incitare a manovre esistenziali ampie ariose estetiche, per inseguire ancora la Vita su rotte e traiettorie invisibili, diagonali, miracolose.