Bugiardini e Bugiardoni: senza trucco, senza inganno

Pagina Bianca, anzi, cambio in corsa: Pagina del Bugiardino.

Il Bugiardino è un vezzoso, piccolo, allegro, gioioso mentitore?

Un fogliettino di carta bianca, con le precise istruzioni, doverose precauzioni, chiare controindicazioni, stampate in inchiostro nero? Come la pece, come l’inchiostro difensivo dei polpi, come il petrolio dei disastri ambientali marittimi.

Rischi o benefici? Né gli uni, né gli altri? Male che vada: trombi. Sembrerebbe l’esile impalpabile – dal punto di vista narrativo – sceneggiatura di tanti lungometraggi italopitechi, genere cosce lunghe al vento, tipici degli anni ’70/’80 del 1900. Tutto si tiene, tutto si riscopre – appunto – tutto si rivaluta, col seno del poi. Certo, dovremmo prima interpellare l’Ubalda.

Nel Mondo Dopo la salute non costituisce più diritto primario inalienabile, come da dettato Costituzionale, ché per un valido dettato, bisognerebbe almeno conoscere i rudimenti della lingua, sapere leggere e scrivere in modo sommario; ma queste competenze – nel modernese: skills – non sono più richieste, anzi derubricate a superflue inutili fastidiose ubbie da nemici delle nazioni e dei popoli. Buoi, è meglio, dei paesi tuoi o altrui non fa differenza; importante che il gregge sia mansueto docile governabile. Anche senza cani pastori.

Benedire le unioni omosessuali è contro le leggi di Dio, lecito invece benedire armi e instaurare amichevoli relazioni con famigerati dittatori; pentiti, figliolo, pentiti o rischi di diventare come Omero Onan, magari si potesse optare per Conan: ragazzi per sempre no, ma con un futuro all’orizzonte, non solo alle spalle, sarebbe proprio una lieta novella.

Guardare dentro l’uomo – talvolta, uovo, navicella spaziale dal pianeta Ork – può essere un’avventura una scoperta o pericolo allo stato puro; guai agli indagatori, poi qualcuno annuncia trionfante che alcune parti prelevate dagli appestati del mondo dopo possono essere impiantate negli umani, quelli un po’ acciaccati, per restituirli ad una vita sana completa tranquilla. Bugiardini o bugiardoni?

La Storia è infarcita di storie di grandi ingannatori, o semplici burloni, a cominciare dal cavernicolo BC che mentre decorava le pareti della sua caverna con i graffiti del primo graphic novel umano, diceva trionfante al suo compare: “Sai tra 2000 anni come se la bevono, questa?”.

Senza offesa, ma gli dei della mitologia – a partire da un certo divin messaggero – non brillavano per sincerità, anzi l’inganno presso i prestigiosi cittadini, inquilini dell’Olimpo era considerato una peculiarità celestiale. Tonto chi ci cadeva.

Ulisse: the great pretender (grazie Freddy, Mercury), chiedete il suo curriculum alle Donne che ancora gli danno la caccia sulle ondose rotte del Mediterraneo; o, per avvicinarci alle nostre ere, pensate al Principe, non Giuseppe Giannini core de Roma bella, ma quello di Machiavelli. Senza macchia, senza fole o folate, di vento con dentro parole disperse.

La Storia stessa andrebbe sottoposta a accurati passaggi nel setaccio; come insegnava meritoriamente nei licei Don Renato, esegeta biblico – e molto altro – di fama planetaria, il vero metodo storico consiste in un approccio aperto, razionale e scettico agli eventi tramandati, narrati anche nei documenti che vantano la patente di ufficialità: credo a niente, a meno che mi si dimostri il contrario; procedimenti lunghi lenti certosini, ma la paziente Verità è immane, immanente, non corre esagitata verso il centro commerciale.

Tempi moderni, tra Madoff originali e Madoff dei Parioli – ché anche il mercato degli imbroglioni propone quelli docg e quelli taroccati – , a ciascuno il suo; in ogni ambito contesto campo e grado. L’anzianità fa grado, ma anche l’idiozia garantisce pacchi di galloni, da esporre con orgoglio su petti trionfanti. Comunque, mentire no, meglio la reticenza, reti di indecenza, notevole: salvare l’Umanità, forse, ma sulle scialuppe di salvataggio prima le banche e i misteriosi fondi d’investimento senza patria; tanto i soldi sono virtuali, come quelli dell’obsoleto Monopoli e del calcio mercato, ma i debiti, veri: sulle spalle degli allocchi.

In questi giorni di Quaresima e quaquaraquà, ecco inventato all’impronta – per rientrare a tuffo bomba nella mesta contemporaneità – il bugiardino evoluto, cangiante, fluido come contenuto magico della sacra fiala (i romanzi rosa di Fiala?), camaleontico; Carlo, Linneo come classificheresti questi bugiardini? Karma Chameleon? Attenzione però, perché esiste anche una Karma Police e sarebbe meglio non contare sul fatto che alla porta si presenti Sting per invitarci ad un concerto.

Dobbiamo tutti, nessuno escluso, sottoporci al rito magico protettivo apotropaico: non esiste altro modo per riconquistare le nostre libertà. I bugiardini e i bugiardoni garantiscono: effetti collaterali o avversi, ipotesi remote, o comunque limitate negli effetti, affetti scomparsi dai monitor.

Piena fiducia nella scienza ufficiale: fa miracoli. Lo digito mentre con il tentacolo libero mi carezzo gentilmente l’epidermide che di secondo in secondo muta di colore: rosso, oro, verde, come da nuove regole della trans mutazione ecologica. Altan e Bucchi restano giganti del Pensiero: vax pensiero sulle siringhe argentate, puntiamo senza indugio sull’unità, di gregge.

Ogni giorno è una nuova battaglia, di sopravvivenza, per la Vita, ma questi colori mi donano, mi arridono, mi sorridono: collimano con quelli del mio caleidoscopio, onirico.

La Verità vi prego, anche su un argomento a piacere.

Dialoghi virali II, la Vendemmia

Pagina Bianca, Pagina dedicata alle Telefonate antiche, pagina bianca che sospira pensando a preistorici, romantici telefoni bianchi; pagina dedicata ai dialoghi telefonici che duravano interi pomeriggi.

Surrogato dei doverosi e necessari dialoghi liceali. Telefonate sostitutive di lezioni grecolatine, meriggi di studio soppiantati da parole surreali futuristiche, in quelle cornette pensieri e sentimenti mai dichiarati, forse rimasti impigliati nell’intricato dedalo di lunghi e neri cavi telefonici.

  • Ciao, a che punto sei con il ripasso dell’Alcesti?
  • Cosa? Ripasso e richiudo? Alce o cesti? Ma di cosa stai parlando? Tu squaw Alce che porta Cesti?
  • Non fare lo scemo, lo sai che domani il Capitano di Ventura alle prime 2 ore interrogherà a tutto spiano! Senza pietà, senza prigionieri! Ultimo appello prima della chiusura del quadrimestre, meglio una vittoria in zona Cesarini per evitare rotture nel girone di ritorno e scongiurare brutte sorprese a giugno…
  • Brava! Ottima metafora, calzante come scarpini Pantofola d’Oro! Ma lo sai, sono metà fora e metà morfo… Sono allergico a schemi prestabiliti, a imposizioni, non fanno per me.
  • Ti rovini la vita da solo, fabbrichi il disastro tragico con le tue stesse mani…
  • Grazie per la preoccupazione, conforta. Sono allergico anche alle prediche e ai… salmoni!
  • Sei insopportabile e impossibile, un discorso serio con te, mai!!!
  • Serio o serioso (per me pari son!)? Mi salvo con l’ironia, tutelo la psiche con l’autoironia, aggiungendo ogni tanto polvere di sarcasmo; mi salvo da me, da quello che vedo in fondo al pozzo dei desideri da evitare, sperando che giammai spuntino in superficie per farsi realtà.
  • Ricevuto … Roger! Buttiamola in vacca sacra, con buona pace eterna per i Classici Greci. Ce mut la bighe?
  • Cjalde ma…
  • Orpo!

Teletrasporto, Signor Scott!

  • Si confondono i piani in questa notte infinita, passato e presente cambiano verso, si sovrappongono, si fondono, si agitano, intorbidando anche i possibili futuri, Universo e Multiverso, versi di animali notturni fanno il verso agli umani tracotanti, che si credono sublimi predatori, inconsapevoli di esseri semplici prede inermi.
  • Allibisco!
  • Comunque, Lui mi ha confidato che già prima, da dentro un palloncino unto, faceva fatica a esprimersi, ma oggi, con l’obbligo di mascherina… si sente giù di mordente, di giorno e anche di notte, specie dopo l’ultimo tg ansia!

Schermo senza immagini nel buio notturno, lampi di blu, ronzio fastidioso e continuo attraverso gli auricolari collegati al pc (che non è un obsoleto partito politico del Mondo Prima).

  • Lui ha aggiunto che in questo momento storico si sente ontologicamente (ornitologicamente?) confuso, in questi strani giorni di mascherine, un dì si identifica con Zorro – ad ogni affondo, una firma! – il dì seguente balbetta incerto di considerare nuovi orizzonti per accettare con serena, adulta maturità il suo ‘lato Colombina’… Ora, la quarantena da pandemia, ha rinsaldato a sorpresa il nostro logoro rapporto, dialoghiamo quotidianamente con gli antichi entusiasmi che credevamo sopiti per sempre, rinverdiamo i miti del passato, onorando l’era gloriosa dell’Ubalda!

Con chi sto parlando da mezzora???